Figaro aiuterà i servizi di streaming a gestire l'intelligenza artificiale
Figaro, startup di ricerca e rilevamento audio con sede nel Regno Unito, vuole aiutare i servizi di streaming ad affrontare le sfide complesse della musica generata dall'intelligenza artificiale.
L’azienda sta rispondendo ai recenti dibattiti del settore su questo argomento estendendo la sua tecnologia di ricerca audio alla moderazione dei contenuti basata sull’intelligenza artificiale.
Il CEO Lydia Gregory ha dichiarato a Music Ally che il suo obiettivo è aiutare i DSP ad affrontare tre problemi separati (ma correlati) relativi ai contenuti: quantità, qualità e violazione del copyright.
Il primo riguarda l’enorme quantità di brani caricati ogni giorno sui servizi di streaming, che è passata da circa 20.000 al giorno nel 2018 a circa 120.000 attuali. Con la prospettiva che le tecnologie di intelligenza artificiale generativa aumentino ulteriormente questo numero, i servizi affrontano la sfida di rendere tutta quella musica ricercabile.
Quando è più facile che mai creare e pubblicare musica, i DSP affrontano anche la sfida di cercare di garantire che stiano presentando solo contenuti di buona qualità ai loro ascoltatori.
La qualità della musica è soggettiva, ovviamente, e Gregory ha sottolineato che Figaro non si farà giudice della musica "buona" e "cattiva". Lavorerà invece con ciascuno dei suoi clienti di servizi di streaming per identificare quale musica non soddisfa le aspettative dei loro ascoltatori.
Il terzo pilastro dell'espansione di Figaro è aiutare i servizi di streaming a identificare la musica che potrebbe violare i diritti degli artisti: come si è visto, ad esempio, nella recente ondata di brani con voce clonata rilasciati senza il permesso o il coinvolgimento degli artisti.
"Non penso che abbia senso, o sia pratico, realizzare una domanda globale del tipo 'è un'intelligenza artificiale generativa?' sistema di rilevamento, e quindi stiamo valutando soluzioni per ciascuna di queste sfide," ha detto Gregory, che prima di fondare Figaro (originariamente chiamata FeedForward ma poi rinominata) ha lavorato come responsabile della crescita per uno dei primi centri di intelligenza artificiale startup musicali, Jukedeck.
"Se viene utilizzato il rilevamento automatico, c'è poi una domanda su cosa vuole fare un'azienda con tali informazioni. Eliminarle? Pagare royalties? Non apparire nelle ricerche? O qualcos'altro? Per risolvere questo problema sarà necessaria la collaborazione tra titolari dei diritti, artisti, piattaforme ed esperti di tecnologia."
Figaro tiene inoltre a sottolineare il fatto che generare audio è solo uno degli usi della tecnologia di apprendimento automatico e che (come tutta la tecnologia) è uno strumento, quindi capire come utilizzarlo a beneficio delle compagnie musicali e degli artisti è un compito importante su cui l’industria e le startup/sviluppatori possono lavorare insieme.
La notizia dell'espansione di Figaro arriva poco dopo che il servizio di streaming Deezer ha annunciato che stava progettando di costruire più tecnologia per identificare la musica generata dall'intelligenza artificiale e, infine, di "sviluppare un modello di remunerazione che distingua tra diversi tipi di creazione musicale" basato su quello.
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Responsabile Insight di Music Ally More di Stuart Dredge
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